Premonition-Review in SecretsOfSteel.it
Premonition-Review in Secrets of Steel.it
Punkte: 4,5/5; Autor: Beppe “HM” Diana
Essere nel posto giusto, al momento giusto!! Si, per molti addetti ai lavori il segreto del successo di un artista/band, è dato proprio dalla simbiosi, dall’alchimia perfetta, di questi due elementi, indice si di scelte manageriali azzeccate, ma anche di tanta, tantissima fortuna, anche se, a ben vedere, non è sempre così semplice..
Prendete ad esempio i texani Premonition formazione che, a cavallo fra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta, seppero farsi apprezzare grazie ad una manciata di demo, ben quattro, che mettevano in evidenza le progressioni compositive di una formazione sempre in crescita, alle prese con un thrash metal dal taglio squisitamente tecnico che, con il tempo, seppe evolversi a tal punto da assorbire elementi vicini ad un certo progressive metal elitario, per un risultato finale che ne faceva una delle formazioni più promettenti e quotate in ambito puramente underground.
Ed è proprio da quelle demo tape che prende vita “Visons of Emptiness”, dal titolo della seconda prova in studio dei nostri, una trasposizione postuma che raccoglie, nella sua track list, ben quattordici brani, per più di settanta minuti di estasi sonora, provenienti dai primi tre lavori in studio della band, con il solo “The Human Condition” del 1995, ad essere estromesso volontariamente, demo che, comunque, condusse la formazione a modificare la propria fisionomia e, con il monicker CIA, a produrre il seminale “Course in Anger”, rimasto comunque inedito.
Ed è la neonata Ragnarök Records, ennesima entità teutonica, a restituire credibilità a questa vera e propria corazzata statunitense, la cui indole compositiva ripercorre i sentieri battuti da band sicuramente più fortunate come Helstar, Watchtower, Juggernaut ed S.A. Slayer, incarnando alla perfezione tutti i pregi, e i difetti, di un genere elitario, ponendosi come ipotetico trait d’union fra il Techno-Thrash Metal più celebrale, e l’US Metal autoctono.
A minare seriamente il futuro, e con questo la credibilità, di una compagine dalle indubbie qualità artistiche come quella band texana, tutta una serie di stravolgimenti in seno alla line up ufficiale che, demo dopo demo, come la storia ci insegna, si portarono dietro strascichi e problematiche non di poco conto, fino al 1997 anno in cui i Premonition/C.I.A. decisero di cessare la propria attività come band.
Se amate il genere, un disco indispensabile, cercatelo vale ogni centesimo speso....per molti, ma non per tutti!!!
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